La storia
Tutto cominciò per caso…in un pomeriggio a casa di Giuliano, eravamo lì per rispondere ad una comune amica, una certa “Esperimental Pantera” questo era il suo nominativo o se preferite il suo nick nella citzen band, la nostra prima passione, comunicare con gli altri , col mondo è sempre stata la nostra passione comune.
In quegli anni anni 70 non c’era molto qui…non che oggi ci sia di piu’ per stare insieme, ma questa è una altra storia…passavamo le notti a chattare con la nostra stazione radio in attesa della “propagazione”, un fenomeno che ci consentiva il collegamento con l’estero e la Spagna era uno dei paesi piu’ alla portata, per questo abitualmente si incontravano on line le stesse persone e la “Esperimental Pantera” era una di queste…ma chi era?
Era una maestra, credo delle scuole elementari, simpatica e dolce con tutti, una voce bella e chiara e nella notte ci faceva sognare…qualcuno è andato persino a trovarla…chi mi legge sa…
Lei amava la musica leggera italiana di allora, dai cantautori alle piu’ recenti e ci chiedeva di avere qualche nastro registrato e noi…mai avuto il tempo per farlo… ma quel pomeriggio eravamo lì per fare una cassetta audio e farci perdonare del ritardo.
Le attrezzature erano scarse, quelle domestiche…un impianto HIFI con piatto, registratore a cassette e…un microfono che ci venne in mente di usare per presentare le canzoni ma giusto per non stare a scrivere i titoli a mano, così venne fuori una sorta di programmino con presentazioni delle songs e qualche battutina spiritosa tra un brano e l’altro.
Passò un pò di tempo e lei ci rispose con una lettera…era entusiasta del nastro e ci faceva i complimenti per le voci che per lei erano radiofoniche…come quelle dei dj si…che idea!!!!…..ma siiiiii… facciamo una radio, eravamo alla fine del 1974.
Ma…da dove cominciare?
Si…Giuliano ed io cominciammo a “fare la radio” al baracchino (termine volgare che indica l’apparato radio ricetrasmittente della banda sugli 11 metri o 27Mhz)…spaccammo le orecchie a tanti…eheheheheh e cercammo di coinvolgere gli amici piu’ cari di allora, ricordo che Pietro ci disse: “Ma siete impazziti? Ci arrestano!!!” da lì capimmo che era con noi quel suo “Ci” era inequivocabile, ci stava.
Poi fu la volta di Paolo, allora impegnato nella gestione di una discoteca, che si portò dietro Aldo (ma per poco), insomma restammo in quattro…Pietro, Paolo, Giuliano ed io.
Trovammo una casupola in campagna a “Serra Perdosa”, un quartiere che oggi è città e comonciammo a trasmettere con una specie di baracchino modificato e una strana antenna ma la qualità era infima, praticamente la frequenza era piatta…priva di bassi e la musica non era ascoltabile per non parlare del raggio di copertura, praticamente per pochi…decidemmo di trovare una soluzione con qualcosa di piu’ professionale.
Non è facile ricordare…so solo che non esisteva niente sul mercato, parlo di apparecchiature per la trasmissione in FM e le case produttrici di allora si rivolgevano esclusivamente alla radio di stato che avevano il monopolio in questo settore ma…qualcosa si stava muovendo in questa nostra Italia e la stampa cominciava a parlare di emittenza clandestina in virtù dell’art.21 della L300 della nostra Costituzione.
Ricordo che la prima radio privata in Sardegna fu Radio Brasilia, segui Radiolina e Ramasound e poi..a distanza di mesi, toccò a noi, quindi siamo con orgoglio una delle radio storiche della Sardegna che hanno cominciato dal nulla in modo pioneristico.
Ma andiamo per ordine…il primo problema fu quello di reperire sul mercato qualcosa che assomigliasse ad un trasmettitore in FM e lo trovammo in un residuato bellico, un vecchio radiotelefono da campo valvolare, un vero cimelio…arrivò in una cassa di legno e quando la aprimmo…beh il cuore ci batteva forte…
E venne il momento di aprire la “cassa”, schiodammo le tavolette di legno e un altra cassa comparve: era verde militare con una scritta U.S. Army, faceva pensare ad un ordigno, aveva un coperchio che si apriva dall’alto, dentro una grossa valvola, pensate ad una lampadina enorme, quelle usate negli stand pubblicitari delle fiere.
Collegammo il tutto al mixer, un Hirtel tutto nero e all’antenna, un dipolo autocostruito sui 104Mhz, volevamo sentire subito la modulazione di quel radiotelefono…e fu una delusione, era veramente telefonica…piatta e tagliata nelle frequenze, soldi buttati.
Nonostante tutto quel 5 Settembre del 1975 cominciammo a trasmettere in piena clandestinità da quella casupola di campagna a 50.000 lire al mese di affitto, una stanza unica con una sola finestra con le sbarre di ferro, un registratore a bobine Grundig, due microfoni e il mixer Hirtel, Radio Iglesias era tutta qui…dimenticavo la passione e l’entusiasmo erano immensi.
Sono passati oltre 30 anni e siamo con orgoglio una delle prime 4 radio locali che iniziarono l’avventura nell’etere radiofonico isolano ed ancora oggi qui con nuove tecnologie.. Satellite… Digitale Terrestre… Internet… ed ancora in FM stereo… un chiaro messaggio di innovazione e cambiamento….. un grazie… particolare… va a tutti coloro che hanno partecipato alla vita della Radio….
Paolo… Giuliano… PierPaolo… Pietro…